Quella terra chiamata Cilento: echeggiando tra passato e presente (parte II)
Giuseppe Conte • 23 dicembre 2011 09:43
Prima delle grandi civiltà.Prima
dell'avvento della venuta dei popoli antichi, e prima ancora che
diventasse parte di quella “Magna Grecia” che tanto ha influito su
questa terra, il Cilento era un territorio probabilmente verdeggiante,
ove solo la macchia mediterranea, opera dell'incontrastata natura
regnava. Vallate impervie, con il mormorio dei loro torrenti e boschi
rigogliosi dominavano l'interno; coste rocciose, che talvolta si
alternavano a piccole cale e luoghi da favola, caratterizzavano la zona
marina. Così dovette apparire il Cilento ai primi “visitatori”.Arrivano i greci.Correva il VI sec. a.C. quando da Focea giunsero i primi coloni greci, i quali col tempo diedero vita alla maestosità di Elea. Si instaurò così, un legame profondo, che fu fortemente compromettente per l'assetto locale d'impianto naturalistico. Sulle rive dell'antico Hales edificarono Elea, con la sua fortezza, il suo porto e la sua imponente predominanza. Il Cilento divenne allora culla di antiche civiltà! Passavano i giorni, i mesi, gli anni. Elea divenne importane! E divenne parte della “Grecia grande”. Quanto lustro ha avuto nel corso della storia e quanto ha inciso la sua presenza, tanto da essere ad oggi rimasta incantata, incastonata lassù, sul promontorio che guarda quel mare che i primi esuli vide arrivare.
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