martedì 7 febbraio 2012

L'Italia meridionale prima dell'unità d'Italia

La realtà dell'Italia meridionale di oggi  è conseguenza della storia di ieri; ciò non ci deve indurre a semplici recriminazioni o a stucchevoli lamenti, ma, orgogliosi di un passato glorioso, dobbiamo operare utilizzando intelligenza,  creatività e  tenacia che sono le caratteristiche specifiche del popolo del Sud. Solo così il Sud potrà riscattarsi  e tornare a diventare grande.
http://www.youtube.com/watch?v=szaQoguwLFk&feature=player_embedded

domenica 15 gennaio 2012

Cilento: dalla montagna al mare 1

Dal mondo rurale della montagna alle coste mitiche lungo il mare, il Cilento offre al visitatore bellezze naturali mozzafiato, tutte da vedere e da vivere! Clicca per vedere.


Promozione del Territorio Cilentano da PALINURO A PADULA " Viento ca Sona"


Il Cilento dal Cervati alla valle del Bussento alla Certosa di Padula

Dal monte Cervati (1899m.) dove sorge il Bussento, attraverso paesaggi idilliaci, giungiamo alla rinomata Certosa di Padula.
Clicca sul link:  ESEMPIO DOCUMENTARIO ISTITUZIONALE 2



Seconda parte Documentario Da Palinuro a Padula Viento ca Sona



giovedì 12 gennaio 2012

Cilento storie di pane e di grano

Il monte Cervati-PIAGGINE
 Cilento storie di pane e di grano
Questo video è stato girato a Pruno, sulla montagna del Cilento.
Oltre ai paesaggi ci mostra la coltivazione del grano ed in particolare
della "carusedda", il grano con le spighie senza spine coltivato dai nostri
nonni e con cui si faceva un ottimo pane, alimento base per le popolazioni
contadine che mangiavano pane e companatico (in genere un pezzettino
di formaggio o di salsiccia oppure lardo arrostito o fichi secchi).

 
Clicca sul link per vedere
                                             http://www.youtube.com/watch?v=NjBnsxk9Agw

martedì 10 gennaio 2012

POESIE PER IL CILENTO



 LA POESIA:
è un testo che ci offre dei quadretti di paesaggi,  o
esprime, in versi, i sentimenti e le emozioni del poeta 
il quale comunica al lettore  il proprio mondo interiore.
Leggere una poesia, capirla e gustarla vuol dire
entrare in sintonia con il vissuto dell''autore



POESIE PER IL CILENTO:
Sono due le poesie qui proposte.
Nella prima troviamo dei quadretti di vita contadina che
ci raccontano il paesaggio di Piaggine arricchito dal tocco
 realistico/umoristico e davvero poetico del
"uaglion' ca senza zoria n'arrecetta"ossia
del giovane che non trova pace, tranquillità se non
ha una donna da amare.
Nella seconda viene rivolta una preghiera al popolo cilentano
a non lasciare la bella terra che ha fornito "pane, pace e amore"
ai propri antenati che non si vergognavano di zappare la terra per
trarne sotentamento.

Cilientu, terra mia
Quannu sponta lu sol' senza vientu
e allegru arriva ncopp' a lu Cilientu,
nu voje sorca la terra a lu walanu,
nu ciucciu s' n' saglie chianu, chianu.

Lu p(e)curaru venn' le recott'
e s' n' vaie alluccannu porte porte:
chistu è lu latt' r' lu jazzu miu
verit' si v' vene stu quagliu!

Passannu p' nu vicu strittu strittu
nnant' a nu purtone r' rimpett
na vicchiaredda cu nu fusu mmanu
fila la lana e corda chianu chianu.

Passa na zoria janca cum' lu latt'
chiama lu p(e)curaru e cerca roi recotte:
uaglion' senza zoria n'arrecetta
te pozzo ra la recotta ca t'aspetta.

Na festa a lu paiese in allegria:
chistu è lu Cilientu,
chesta è la terra mia.
  (Luigi Petrone)

Nu fuìt'
Nu fuìt', nu scappat'
ra sta terra bella
c' a dat' pan',
pac' e amor'
a tanta bella gent'.

Nu fuìt, restat' cca;
cercat' r' suppurtà.
Turnat' a zappà la terra
ca nunn'è 'na vreogna
pecché li vavi vuosti
ra sta terra
c'anu zappatu cu tanta vuluntà
'anu cacciatu semp r ch' mangià
  (di Germana Roberto)


POESIE DI EMIGRANTI
E' l'amore che regola l'universo ,
 che crea e dà seguito alla vita.
Il distacco da ciò che amiamo
 genera annietamento e speranz
Sono questi i sentimenti di chi è costretto ad
abbandonare il proprio paese o la donna amata.
E' questo che traspare dalle due poesie che vi propongo.

  IO PARTO
... e se io parto,
mentre tu rimani...
sappi che continuerò a vivere,
vibrando ad un ritmo diverso.
Non mi vedrai ed
allora dovrai aver fede.
Aspetterò il giorno in cui
potremo librarci in volo insieme
ognuno conscio della presenza dell'altro.
Fino ad allora vivi la tua vita in pienezza
e quando avrai bisogno di me
sussurra il mio nome nel tuo cuore
e... io sarò con te.
                (Anonimo)

2)   ADDIO SACCO
Era maggio, l'aria pura,
alle quattro del mattino
io partivo all'avventura
ignorando il mio destino.

Vent'anni la mia età
d'esperienza verde ancora,
molto lungi dalla meta
dissi: addio vecchia dimora;

addio limpidi ruscelli,
addio monti e colli in fiore,
addio mamma, addio fratelli,
porto meco i vostri cuori;

addio amici e donne belle
che ho sempre tanto amato,
addio sole, luna e stelle
che l'azzurro ciel ornate;

addio caro mio paese
addio chiesa San Silvestro,
addio parroco cortese,
addio scuola, addio maestro;

addio Sacco Vecchio caro,
addio Sammaro d'argento,
non so dirvi quant'è amaro
dirvi addio in questo momento;

addio Fogna, addio Piaggine,
addio Roscigno e Bellosguardo,
Valle dell'Angelo, Laurino,
ritornare a voi non tardo.

Sacco mio, io ti saluto
fino al prossimo futuro
il destin così ha voluto
ma tornerò a te, lo giuro.
                                            Emiddio Macchiarulo

lunedì 9 gennaio 2012

 Ponte Medievale sul Calore - Piaggine (Cilento) http://www.panoramio.com/photo/15254656

Ponte Medievale sul Calore - Piaggine (Cilento)
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Quella terra chiamata Cilento: echeggiando tra passato e presente (parte IV)

Giuseppe Conte • 08 gennaio 2012 06:00
Quella terra chiamata Cilento: echeggiando tra passato e presente (parte IV)Arrivano i romani.
Dopo greci, lucani, barbari, uomini, arrivano i romani. Paestum, che di greci fu dominio, poi passò ai lucani e nel 273 a.C. infine ai romani. Le flotte navali pestane divennero “socii” dei romani. Non sorte diversa ebbe la “fu Elea” che con i romani divenne Velia.
Tra il mare e la montagna.
Mentre i romani divennero padroni delle due grandi colonie costiere, allora punto cruciale e dominante per il territorio, l'interno sottostava ancora ai lucani. Poi passò ai longobardi. Una storia carica di eventi, intrinseca di passaggi di genti, ebbe l'Antico Cilento. Guerre e battaglie, pace e spiragli di serenità, si alternavano in un lembo di terra che si protraeva verso il mare. Era come ascoltare l'eco delle onde lontane, che annunciavano l'avvento di nuove persone: saranno barbari o semplici marinai? Pirati o mercanti? Potea questo chiedersi le genti locali.
Cilento terra antica.
Fascino e storia si cela sotto questo nome che secoli ha dovuto attraversare prima di poter sconfinare, ma prima di giungere alla meta, ne ha di storia da raccontare. Castelli, mercati, briganti...
Quella terra chiamata Cilento: echeggiando tra passato e presente (parte I)
Quella terra chiamata Cilento: echeggiando tra passato e presente (parte II)
Quella terra chiamata Cilento: echeggiando tra passato e presente (parte III)
Quella terra chiamata Cilento: echeggiando tra passato e presente (parte IV)